Intelligenza artificiale: evoluzione e prospettive

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ChatGPT ha acceso i riflettori su una tematica importante e vastissima come quella dell’intelligenza artificiale. In realtà, però, questo è un percorso evolutivo che dura da decenni e che cerchiamo di ripercorrere nell’articolo di oggi.

Può una macchina pensare?

Negli anni Cinquanta del Novecento la questione era sulla bocca e nella mente di molti scienziati, lo stesso Turing nel corso della sua breve vita aveva pensato a come fosse possibile compiere questo passo.

Purtroppo i mezzi dell’epoca erano molto arretrati rispetto a quelli odierni, infatti un computer occupava enormi stanze e non era dotato di un sistema operativo come quelli che conosciamo oggi. Poteva eseguire dei comandi, più o meno complessi, ma non aveva “memoria” di quello che aveva fatto. Motivo per il quale era impossibile pensare di fornirgli un database di conoscenze al quale attingere. 

Il problema è più complesso

Nel corso degli anni Sessanta e Settanta il progresso pare viaggiare molto veloce e l’ottimismo non manca. Qualcuno ipotizza che per l’inizio degli anni Ottanta sarà possibile avere Intelligenze Artificiali paragonabili ad un uomo medio. 

Nonostante l’apparente successo di progetti come quello di Newell e Simon che propongono un modello che riesca a riprodurre il processo di problem solving umano, le cose si complicano.

Infatti non si può sottovalutare il problema legato al linguaggio, perché risolvere un problema matematico o di altra natura richiede un certo tipo di conoscenze. Quando ci si approccia al linguaggio umano i fattori da tenere in considerazione aumentano di molto.

Carenze di fondi

Se nel corso degli anni Sessanta e Settanta i fondi erano aumentati, soprattutto da parte di agenzie governative statunitensi come la DARPA, gli anni Ottanta e Novanta hanno visto un calo di entusiasmo in questo ambito che ha portato al mancato raggiungimento di obiettivi ambiziosi, come appunto quelli di creare Intelligenze Artificiali in grado di usare il linguaggio come umani.

Nel 1997 per la prima volta un’IA batteva il campione di scacchi Kasparov, dimostrando come fosse possibile creare un’entità in grado di prendere le decisioni migliori possibile. Fu un momento di grande clamore mediatico che segnava una svolta importante.

Il problema della potenza di calcolo

Uno dei problemi che ha messo in luce lo sviluppo delle IA di vario tipo è stato quello della potenza di calcolo. Se pensiamo ai computer di sessant’anni fa le cose sono infinitamente migliorate ma oggi, per addestrare un’IA, è necessaria una potenza di calcolo sempre più alta che spesso si scontra con i limiti della tecnologia attuale, così come è avvenuto in passato.

Ad esempio colossi tecnologici come IBM, da sempre molto interessata a questo campo di sviluppo informatico, già nel 2021 ha cercato di rispondere a tale esigenza con lo sviluppo di un SoC dedicato all’IA. Probabilmente si tratta di una strada che verrà percorsa sempre più per aumentare la velocità evolutiva di questi progetti. 

Campi di applicazione

ChatGPT ha suscitato clamore perché è facilmente utilizzabile da chiunque senza particolari conoscenze informatiche. Al momento può dare l’illusione di “dialogare” con un umano ma la strada è ancora molto lunga e tematiche come l’affidabilità di soluzioni simili sono da tenere in considerazione.

Esistono altri campi d’applicazione come ad esempio la guida autonoma per i veicoli che potrebbe portare ad automatizzare servizi di trasporto pubblico. La gestione autonoma di robot per la logistica, come sta implementando Amazon nei suoi magazzini, anche se per ora in fase sperimentale. 

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