Neuralink: una porta sul futuro?

Il futuro tecnologico è oggi molto incerto: la tecnologia evolve su fronti diversi, l’IA pare dominare la discussione ma non è detto che il futuro sia sempre così. Esiste un filone meno conosciuto ma di certo potenzialmente incredibile che è quello degli impianti neurali. Parliamo oggi di Neuralink.

Accenni storici

Neuralink è stata fondata nel 2016 da Elon Musk con l’obiettivo di sviluppare tecnologie all’avanguardia per interfacciare il cervello umano con i computer. L’azienda si è rapidamente distinta nel campo delle neurotecnologie per i suoi ambiziosi piani di esplorare e espandere le capacità cognitive umane attraverso dispositivi impiantabili. Elon Musk da sempre è guidato da idee all’apparenza impossibili da realizzare, ma quando riesce a realizzarle è in grado di rivoluzionare il settore nel quale opera.

Obiettivi di Neuralink

Gli obiettivi di Neuralink sono rivolti a sviluppare interfacce cervello-computer (BCI) che possano aiutare nell’assistenza medica, come il trattamento di gravi lesioni cerebrali e malattie neurodegenerative, e potenzialmente ampliare le capacità umane, come migliorare la memoria o permettere una comunicazione diretta con le macchine basata sul pensiero. Si tratta di un progetto a lungo termine che richiede molti sforzi ma che pare essere nato sotto gli auspici migliori.

Elon Musk: chi è davvero?

Elon Musk, nato nel 1971 in Sudafrica, è noto per il suo ruolo in aziende rivoluzionarie come PayPal, Tesla Motors, SpaceX, e appunto Neuralink. Si tratta senz’altro di un imprenditore che si fa muovere da grandi ideali e che vuole lasciare un segno nella storia dello sviluppo umano. Forse lo ha già fatto. La sua visione per il futuro passa dalla colonizzazione di Marte, l’auto elettrica di massa, fino al miglioramento delle interfacce uomo-macchina attraverso Neuralink.

In cosa consiste un impianto neurale

Un impianto neurale di Neuralink consiste in un chip sottile impiantato nel cervello, collegato a filamenti microscopici che monitorano l’attività dei neuroni. Questo permette una registrazione ad alta fedeltà dei segnali neuronali e può trasmettere dati a computer esterni, permettendo così un’interfaccia diretta tra il cervello umano e le macchine. Potenzialmente potrebbe consentire un’interazione con device digitali senza precedenti, con il solo pensiero. Si aprirebbe senz’altro una nuova era per l’umanità e per la capacità dell’uomo operare con semplicità con le macchine.

Il primo esperimento su un umano

Il primo esperimento su un essere umano con la tecnologia di Neuralink è stato eseguito nel 2024, quando un dispositivo è stato impiantato in un paziente per aiutarlo a superare gravi limitazioni motorie dovute a lesioni spinali. I risultati preliminari hanno mostrato promesse nel permettere al paziente di controllare dispositivi digitali tramite il pensiero. Un video mostrato qualche tempo fa spiega come il paziente stia imparando a muovere il puntatore sul monitor senza l’ausilio del mouse.

Recentemente però è stato anche evidenziato un problema di disconnessione di alcune parti dal cervello. Neuralink non avrebbe ancora comunicato un possibile intervento per risolvere il problema, anche perché ciò implicherebbe una nuova operazione. Per il momento le capacità sono ridotte ma non del tutto svanite. La situazione è in evoluzione.

Cosa aspettarsi in futuro

Nei prossimi anni, Neuralink mira a perfezionare ulteriormente la sua tecnologia, con l’obiettivo di rendere gli impianti neurali sicuri, efficaci e disponibili per un’ampia gamma di applicazioni mediche e potenzialmente per l’uso quotidiano da parte di persone sane. L’azienda spera di portare avanti la frontiera dell’intelligenza artificiale e della connessione umana, aprendo nuove strade per il trattamento di malattie neurologiche e la potenziale espansione delle capacità umane.

Chiaro è che non è semplice seguire questa strada anche per problemi etici che sono già stati sollevati e sono tutt’ora oggetto di dibattito. La strada però sembra molto interessante.