Rinnovabili: la situazione attuale e il futuro
Al G7 di Tokyo si è discusso di tanti temi importanti nelle agende dei paesi, non è mancato il confronto sulla transizione ecologica, tra rinnovabili e biocarburanti.
Biocarburanti: la partita non è chiusa
L’Italia non è riuscita a far inserire i biocarburanti che già produce nella lista dei combustibili neutri e questo è un punto dolente per il governo. La partita, che sembrava chiusa, pare riaprirsi proprio a seguito del G7, il dialogo tra l’Europa e il Ministro dell’ambiente non si è mai fermato e si cerca un accordo. Sarebbe strategico soprattutto per il settore dell’automotive italiano che rischia di venire ridimensionato con il passaggio all’elettrico.
La situazione attuale
Sebbene la guerra in Ucraina abbia dato una spinta nel breve periodo all’impiego di energia fossile o comunque non rinnovabile, le stime sono positive. Infatti nel lungo periodo il lavoro per diventare più indipendenti da altri paesi porterà ad un aumento della capacità produttiva di energia pulita.
Il rapporto dell’Agenzia Internazionale Energetica prevede una capacità installata pari a 2400 GW, circa il 75% rispetto al valore di oggi. La Cina installerà da sola la metà della capacità. La transizione è importante per evitare ulteriori aumenti della temperatura ma è anche stata stimolata da fattori diversi. Ad esempio l’aumento del prezzo dei combustibili fossili che rende più appetibile la costruzione di impianti rinnovabili. Inoltre non è da sottovalutare, almeno in Europa, l’impulso dato dalla guerra in Ucraina, che ha mostrato la vulnerabilità causata dalla dipendenza da altri Paesi.
Batterie e dipendenza estera
La sfida sulle rinnovabili è molto complessa, seppur l’Europa stia lavorando per diventare più indipendente da altri Paesi per quanto riguarda l’energia occorre sottolineare che un altro grande problema è quello dei materiali.
Infatti produrre pannelli solari e turbine richiede materiali e risorse in gran parte prodotte in Cina, e questo rischia di creare un’altra dipendenza di tipo diverso. Per questo l’Europa sta lavorando per produrre batterie anche sul territorio dell’Unione.
In Europa nel 2022 la quota delle energie rinnovabili ha superato per la prima volta quella del gas, 22% contro il 20% di quest’ultimo. Un segnale incoraggiante che però non deve frenare i progetti a lungo termine.