Agenda 2030: gli obiettivi per l’industria
Quali sono le sfide del futuro secondo l’ONU? Agenda 2030 è un documento redatto nel 2015 che espone diversi problemi da risolvere entro il 2030. Tra questi non possono mancare le sfide ambientali e la sostenibilità delle attività produttive nel futuro. Ma cosa comporta questo piano per le imprese?
Obiettivo 9: costruire un’infrastruttura sostenibile, promuovere l’industrializzazione inclusiva e innovativa
Uno dei cardini della costruzione di un mondo più pulito e sostenibile è senz’altro quello che riguarda la ricerca. La ricerca deve essere favorita e svilupparsi per trovare soluzioni meno inquinanti a processi industriali oggi indispensabili.
Gli obiettivi del Millennio erano principalmente orientati a colmare il gap tra il mondo occidentale e il terzo mondo, ma l’emergenza del clima oggi è troppo impellente per non correre ai ripari, ammesso che sia ancora possibile.
Per questo è necessario sostenere lo sviluppo di aziende moderne anche nei paesi rimasti più indietro nel loro sviluppo economico. Inoltre è necessario un investimento massiccio per adeguare le imprese occidentali ai nuovi standard ambientali.
Secondo McKinsey saranno necessari moltissimi fondi, parliamo di una cifra record pari a 275 trilioni di dollari entro il 2050, ovvero il 7,5% del PIL di tutto il mondo. Numeri che fanno tremare se pensiamo che l’orizzonte temporale del 2050 è tutt’altro che lontano.
I traguardi più importanti
Il terzo target è quello di “aumentare l’accesso delle piccole imprese ai servizi finanziari”, si andrà a calcolare la percentuale di piccole imprese che contribuiscono al valore aggiunto sul totale e la percentuale di piccole imprese che abbiano una linea di credito aperta.
Il target quattro si concentra sulla costruzione di infrastrutture e attività produttive più sostenibili entro il 2030, l’obiettivo si concentrerà sull’analisi dell’emissione di CO2.
Esiste anche il target dedicato all’innovazione, infatti, come dicevamo in apertura, questo è essenziale per fare in modo di sviluppare soluzioni necessarie alla riduzione dell’inquinamento. Per questo verrà valutato il numero di addetti alla ricerca per milione di abitanti e della spesa proveniente dai settori pubblico e privato.
La connessione è essenziale per unire il mondo
Ne abbiamo parlato anche in passato: oggi la connessione ad Internet rimane un elemento fondamentale per le industrie, per poter accedere ai dati in fretta e trasmetterli in tempo reale. Si tratta di un parametro fondamentale anche per Agenda 2030 perché, nonostante si possa pensare il contrario, oggi in tutto il mondo solo il 52% delle persone può accedere ad una rete Internet, percentuale che scende parlando di reti mobili.
L’accesso alla Rete permette un afflusso di informazioni costante e consente di progredire anche nella produttività, aspetto fondamentale per ridurre il gap tra i paesi industrializzati e quelli meno.
Il flusso costante di informazioni che ci permette di avere la Rete è oggi un parametro imprescindibile anche per la produttività; anche questo è un parametro importante per valutare la riduzione del gap tra i paesi industrializzati e quelli meno.
2035: la rivoluzione elettrica?
L’8 giugno è stato firmato un accordo storico per l’Europa: finisce l’era dei motori endotermici per quanto riguarda il settore automotive. Dal 2035 non potranno più essere costruite auto con i vecchi motori endotermici, tranne qualche eccezione. Si tratta di un provvedimento che ha scatenato forti polemiche poiché, se si comprende l’impatto ambientale, la paura è quella di un costo troppo alto per l’industria europea.