L’anno 2022 per l’industria

 In Impresa, Marketing

Il 2022 si sta concludendo e, come tutti gli anni, è tempo di bilanci. Vediamo quindi che cosa aspettarci e come è andato l’anno.

Cybersicurezza: un problema sempre più importante

Lo abbiamo letto nel precedente articolo, ma occorre ribadirlo perché è una tendenza in crescita continua, gli attacchi informatici ai tessuti produttivi dei vari paesi sono sempre più frequenti. Ecco qualche dato per comprendere meglio la situazione.

  • Il 23% degli attacchi hacker nel 2021 è stato rivolto alle aziende del settore manifatturiero, questo significa che proteggersi non è solo necessario, ma fondamentale per mantenere l’operatività nel tempo. 
  • Il 5% degli attacchi informatici sono stati indirizzati al settore della salute, che ovviamente, lavora con dati molto sensibili. 
  • Il costo medio nel mondo per un attacco informatico che ha lo scopo di rubare dei dati è di circa 4.3 milioni di dollari.
  • Gli Stati Uniti hanno subito più attacchi informatici di tutti gli stati del mondo.

Manifattura: un futuro incerto

La manifattura deve affrontare diverse sfide: continuare il processo di digitalizzazione in atto, ormai si tratta di qualcosa di inevitabile; iniziare a sperimentare nuovi modi di produrre più sostenibili. Dall’altro lato la digitalizzazione, le sfide della cybersecurity, pongono anche il problema della mancanza di lavoratori specializzati. Infatti sono richieste competenze sempre più avanzate e la mancanza di operai molto specializzati potrebbe portare ad un aumento dello stipendio per determinate figure.

Manifattura in calo

Avanza lo spettro della recessione non solo per quanto riguarda la manifattura europea. Il calo della domanda ha portato la produzione a rallentare e, conseguentemente, i produttori hanno diminuito l’acquisto di materie prime, di fatto allentando la pressione sui fornitori. Il tasso d’inflazione fuori dalla norma porta ulteriore incertezza, insieme alla guerra in Ucraina.

Il settore dell’automobile

La produzione di autovetture in Europa è scesa del 2,4% nei primi tre trimestri del 2022, mentre è rimasta positiva nelle altre regioni del mondo. Il calo è dovuto in gran parte al crollo dei mercati russo (-66,4%) e ucraino (-84,6%), che ha avuto un impatto sui volumi di produzione complessivi della regione.

Nonostante i continui problemi logistici e di catena di approvvigionamento, la produzione nordamericana è aumentata dell’11,8% nei primi nove mesi del 2022, raggiungendo quasi 8 milioni di auto, grazie alla robusta domanda di veicoli nuovi negli Stati Uniti.

domanda di veicoli nuovi negli Stati Uniti.

Ripensare le catene di approvvigionamento

La resilienza della catena di approvvigionamento è stata un filo conduttore degli ultimi anni, e le sfide sono lì, ancora in corso: i produttori devono affrontare interruzioni quasi continue a livello globale che aggiungono costi e mettono alla prova le loro capacità di adattamento. La combinazione di domanda elevata, aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti e lentezza delle consegne continua a causare complicazioni a livello di sistema. Stiamo assistendo ad un lento trasferimento delle sedi produttive di alcuni componenti fondamentali per il mondo contemporaneo, come i microchip, in Europa o in America. 

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