Controllo qualità: di cosa si tratta?
Quante volte è capitato di ricevere un articolo ordinato che non era conforme agli standard di qualità? Almeno una volta nella vita sarà capitato a tutti. Quando un pezzo non conforme esce dalla fabbrica c’è stato un problema nel processo di controllo qualità. Ma come funziona questo processo? Lo scopriamo in questo articolo.
Che cos’è il controllo qualità?
Il processo del controllo di qualità consiste in tutta quella serie di test, di solito a campione, su quanto prodotto nelle nostre fabbriche per accertarsi che vengano rispettati gli standard minimi di qualità. In altre parole si tratta di un processo volto a verificare che tutto sia andato secondo le aspettative e che il prodotto sia conforme.
I test possono essere fatti solo se si ha una chiara idea del prodotto e di quali siano i suoi punti di debolezza, che vanno quindi messi alla prova. Abbiamo detto che il controllo qualità di solito si fa a campione ma esistono casi nei quali va controllato con più rigore quello che viene prodotto, con costi elevati, come nei settori farmaceutici o per l’industria aerospaziale.
Quando si è iniziato a fare controllo qualità?
Il controllo qualità, se così possiamo definirlo, nasce già nell’antichità, epoca di artigiani e grandi opere. Seppur diverso il processo produttivo, il risultato finale contava molto e si controllava a mano, spesso lo stesso artigiano che aveva prodotto l’articolo, se tutto fosse al proprio posto.
Con la nascita dell’industria moderna le cose cambiano perché i processi produttivi vengono parcellizzati e i numeri di pezzi prodotti aumentano. Qui nasce l’esigenza di controllare non solo il prodotto finito ma anche le fasi intermedie della produzione, in modo da non avere come effetto collaterale troppi scarti. Negli anni Settanta e Ottanta del Novecento negli Stati Uniti e in Giappone si arriva ad una visione del tutto diversa dell’idea di qualità.
L’obiettivo finale non è quello di migliorare il prodotto ma quello di ottimizzare il processo produttivo, quindi il pensiero è che se si riesce a migliorare il processo si otterrà anche un risultato finale migliore. Nel 1987 nasce la norma ISO 9001 che ha come fine quello di migliorare la soddisfazione dell’utilizzatore finale.
Il controllo si fa solo al prodotto finito?
Senz’altro, quindi, controllare che il prodotto finito esca dalla fabbrica proprio come è stato progettato è fondamentale perché nessuna azienda può permettersi un elevato numero di articoli rimandati indietro.
I controlli qualità però possono essere effettuati anche in altri due momenti della lavorazione:
- alla ricezione delle materie prime: è possibile verificare che le materie prime che abbiamo ordinato rispettino gli standard di qualità necessari a lavorarle correttamente;
- sui semi-lavorati: infatti anche durante le prime fasi della lavorazione possono essere fatti controlli per verificare che i primi stadi del processo produttivo siano andati a buon fine.
Controllo qualità e garanzia di qualità: chiariamo i dubbi
La garanzia di qualità è il sistema di gestione che, a monte, decide quali processi e standard seguire per offrire la migliore qualità possibile al proprio cliente. Questo coinvolge tutte le fasi di vita del prodotto perché si parla non solo della produzione ma anche dell’ideazione, trovando già in questo momento le soluzioni per arrivare al miglior risultato possibile. Le aziende più grandi hanno spesso un reparto dedicato a questo.
Il controllo qualità è l’insieme di procedure operative in fase di produzione e dopo la produzione che permette di verificare e che tutto sia andato per il verso giusto.
Quindi sono due parti importanti del processo, infatti la prima si verifica a monte, cercando di stabilire standard e trovare soluzioni per raggiungerli. Il controllo qualità è una verifica di quanto si sia riuscito a fare per raggiungere gli standard di qualità voluti.