TSMC arriva in Europa

 In Impresa, Marketing

Di pochi giorni fa la notizia che conferma il progetto di TSMC, produttore di microchip taiwanese, nella costruzione del primo impianto produttivo sul suolo europeo. Ma perché sono così importanti i microchip nel mondo contemporaneo?

Il nuovo petrolio

Perché i microchip sono così importanti oggi? L’informatica ha avuto un rapido sviluppo negli ultimi cinquant’anni e dai primi mainframe che occupavano stanze intere siamo rapidamente arrivati ai computer in ogni casa. Questo era normale fino agli inizi del nuovo millennio, poi sono arrivati gli iPod e tanti altri dispositivi hanno portato i microchip nelle tasche di tutti.

Miniaturizzazione

La potenza di calcolo dei processori è spesso andata di pari passo con la corsa alla miniaturizzazione dei componenti in cerca di efficienza energetica e ulteriore potenza. Basti pensare che le CPU che si trovavano a bordo di un pc nei primi 2000, come i Pentium IV di casa Intel, avevano un processo produttivo a 180nm e oggi siamo arrivati a 4nm.

Tanti dispositivi, tanti chip

Ma quanti microchip vengono prodotti nel mondo? Perché parlare di un fenomeno senza numeri concreti non ci restituisce la fotografia della situazione nella quale viviamo. L’industria dei microchip è in forte crescita e nel 2021 sono stati venduti più di mille miliardi di microchip. Questo dato fornisce una chiara fotografia di quanto oggi i microchip siano da considerarsi un asset strategico per tutti.

Cina vs USA

Negli ultimi anni le tensioni politiche tra Cina e Stati Uniti hanno segnato un’inversione di tendenza rispetto ai primi anni del Duemila. Infatti oggi si sta cercando di percorrere al contrario la strada tracciata nei decenni precedenti. Gli USA, dopo la pandemia, hanno compreso l’importanta di accorciare la filiera di produzione dei microchip e hanno avviato un progetto per costruire fabbriche in Europa e negli stessi Stati Uniti.

Intel investe in Europa

Intel aveva annunciato decine di miliardi di investimenti in Europa, l’obiettivo è quello di portare circa il venti percento della produzione sul suolo del Vecchio Continente. Questo insieme alla costruzione di nuovi impianti negli Stati Uniti si inserisce nella strategia più ampia volta a ridurre il peso della Cina.

TSMC delocalizza per le tensioni politiche

La mossa del produttore di Taiwan sembra volta a trovare alternative a quelle sul suolo nazionale, viste soprattutto le problematiche legate al rapporto con la Cina. La Germania è stata scelta come Paese per la costruzione della prima fabbrica europea con circa dieci miliardi di investimento complessivo tra lo stato e l’azienda. 

In patria molti sono preoccupati da una possibile tendenza alla delocalizzazione che porti ad un impoverimento dell’economia taiwanese ma il colosso ha affermato che rimarrano le fabbriche più avanzate.

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