Se una canzone potesse aiutare la tua azienda?
Da pochi giorni è avvenuto qualcosa di storico: l’ultima canzone targata “The Beatles” è arrivata sul mercato. Nonostante la formazione di Liverpool sia da tempo sciolta e due di quattro siano venuti a mancare nel corso degli anni, tutti hanno partecipato a questa registrazione. Ma in che modo? E cosa rappresenta per le aziende?
Un po’ di storia della traccia
Il primo demo fu registrato verso la fine degli anni Settanta da John Lennon su un nastro, pianoforte e voce. Finì in un cassetto e fu dimenticato, poi Lennon fu ucciso e non ebbe modo di continuare la sua opera.
Passò qualche anno e, nel 1994, Paul McCartney ricevette da Yoko Ono in persona due cassette contenenti diversi demo del marito defunto. Fu in quel momento che i tre componenti del gruppo rimasti in vita si misero a lavorare su quelle tracce.
Intoppi tecnologici
Il fatto che il demo fosse stato registrato in una singola traccia, con pianoforte e voce, rendeva difficile il lavoro. Il rumore di fondo era praticamente impossibile da eliminare e non si potevano separare lo strumento e il cantato.
Questo e il fatto che la canzone mancasse di alcune parti, dopo giorni di lavoro, indussero i Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison a rinunciare. All’epoca infatti non esistevano tecnologie in grado di migliorare la qualità di una registrazione così compromessa.
Quasi trent’anni di oblio
Così per trent’anni la traccia è rimasta nel cassetto, nonostante tutto, però, Paul non ha mai abbandonato l’idea di pubblicarla. Intervistato nel corso degli anni si è dimostrato sempre molto interessato e pronto, nonostante la difficoltà.
L’IA risolve i problemi
L’ultimo anno è stato quello dell’esplosione della tecnologia legata all’Intelligenza Artificiale. Abbiamo visto diverse implementazioni, non solo nel campo del dialogo tra macchina e uomo, con i vari ChatGPT, Google Bard e affini. Recentemente Qualcomm ha presentato al mondo un nuovo processore ARM che integra anche una parte dedicata all’IA, e promette di rivoluzionare il mondo dei laptop.
Così siamo anche giunti ad avere la tecnologia necessaria per poter isolare la voce dallo strumento, rendendo finalmente possibile portare a compimento l’opera. Non sappiamo quale software sia stato usato ma il lavoro è senz’altro di qualità.
Applicazioni particolari dell’IA in altri campi
La tecnologia può rendere possibili strade che prima non lo sembravano. Può aprire nuove opportunità di business e per questo occorre non solo rimanere aggiornati sulle novità ma anche analizzarle con spirito critico.
Ad esempio l’IA viene utilizzata da Amazon, tra l’altro, anche per consigliare prodotti ai clienti. In questo modo saranno consigli sempre più precisi in grado di intercettare i bisogni del potenziale cliente.
Nel campo dell’Automotive l’utilizzo è massiccio per quanto riguarda la creazione di modelli di guida autonoma. Proprio grazie all’IA la guida autonoma ha fatto passi da gigante, quando fino a pochi anni fa era un progetto difficile e pieno di incertezze.
PayPal utilizza l’IA per intercettare comportamenti sospetti. Infatti il sistema è strutturato per analizzare tentativi di frodi e prevenirli o intervenire tempestivamente. Si tratta di meccanismi complessi che richiedono molti dati e algoritmi particolarmente affinati. Fino a qualche anno fa era impensabile.