Industria 4.0? No è già tempo di Industria 5.0

Industria 4.0, se ne sente parlare sempre e ne abbiamo discusso negli anni passati anche qui. Ancora oggi viene percepito come un orizzonte molto lontano, eppure le cose non stanno così. Infatti già ci troviamo proiettati verso la prossima sfida: Industria 5.0 Industria 4.0, se ne sente parlare sempre e ne abbiamo discusso negli anni passati anche qui. Ancora oggi viene percepito come un orizzonte molto lontano, eppure le cose non stanno così. Infatti già ci troviamo proiettati verso la prossima sfida: Industria 5.0.

Industria 4.0: un po’ di storia

Al contrario di tutti i cambiamenti avvenuti in passato, si è iniziato a parlare della rivoluzione dell’Industria 4.0 prima che questa fosse avvenuta. Se pensiamo all’avvento del vapore o dell’elettricità e tutto ciò che hanno significato per la produzione industriale, si tratta di eventi che hanno segnato una netta cesura solo dopo il loro arrivo. Oggi possiamo tracciare una rotta verso il futuro grazie allo sviluppo tecnologico e per questo siamo stati in grado di indirizzare le produzioni verso alcuni standard.

Gli incentivi hanno spinto l’acceleratore verso la transizione digitale: IoT; Cloud; software d’analisi avanzati. L’introduzione di un approccio più guidato dai dati che riesca a massimizzare i punti di forza e riuscire a lavorare su quelli di debolezza. Gli incentivi del piano 4.0 hanno aiutato molte aziende ad acquistare macchinari all’avanguardia. In un mondo sempre più interconnesso è stato un punto chiave per la mantenere competitività. 

Industria 5.0: di cosa si tratta?

Se l’era 4.0 puntava sull’efficienza, sui dati e su una produzione sempre più digitalizzata, questa punta dritto verso una transizione sostenibile, prima ancora che digitale. 

La questione del cambiamento climatico ha assunto una rilevanza via via sempre più grande ed è per questo che i governi, in Europa, hanno iniziato a pensare a come guidare una transizione verso un modo più sostenibile di produrre.

Si punta ad una sostenibilità energetica eliminando le fonti non rinnovabili in favore di altre meno inquinanti. 

Un’industria più a misura d’uomo con tecnologie che aiutino i lavoratori a svolgere meglio il loro lavoro senza ledere i loro diritti e migliorando le condizioni.